Quella volta con gli squali balena...

Negli ultimi giorni io e Paoletta, grazie ai sondaggi di Wanderoo e grazie a Momondo (alla ricerca, tramite i suoi Open World Travelers Ambassador, del connubio vacanze-sport), abbiamo ripensato ad una delle esperienze più incredibili che abbiamo mai vissuto in viaggio e che mai avremmo pensato di fare nella nostra vita: l'11 agosto 2015 abbiamo nuotato con gli squali balena!!!





Avete presente gli squali? Ecco, gli squali balena sono i più grandi squali esistenti e quindi i pesci più enormi del pianeta, con una lunghezza media di circa 10 metri e con esemplari che ne raggiungono anche 20!
Attenzione però, giusto per precisare: alcune specie di balene raggiungono una dimensione ben superiore, però (essendo dei cetacei) non sono classificati come pesci, ma come mammiferi!






Ma come siamo arrivati a questa "pazza idea"?!

Premetto che dal 2010 abbiamo deciso di alternare le nostre principali vacanze dell'anno tra Italia e... "resto del mondo"! Così siamo passati:
- da San Vito Lo Capo del 2010 (con i miei fratelli ed il ricordo indelebile della gita in barca nella Riserva dello Zingaro con i delfini a farci compagnia),
- a Formentera nel 2011 (mare da favola, una delle isole Baleari, anche se ormai potrebbe benissimo considerarsi un'isola italiana... ormai praticamente colonizzata!),
- a San Teodoro in Sardegna nel 2012 (in tenda: bello stare in campeggio ma, per chi come me soffre il caldo, è un'esperienza consigliabile solo in montagna!);
- dall'isola greca di Zante nel 2013, la prima volta con i nostri cari amici Flavia e Manuel (indimenticabili le tartarughe marine e Porto Limnionas...)
- all'isola di Favignana in Sicilia nel 2014 (per la mia gioia visitata esclusivamente in bicicletta!).

Quindi il 2015 era di nuovo l'anno della vacanza all'estero. Ma, rispetto al solito, avevamo deciso di osare qualcosa in più, di allontanarci dall'Europa. Volevamo uscire dalla comfort-zone e unire una parte di viaggio "avventura" ad una "relax". Dopo aver valutato altre mete come Madagascar, Thailandia e Indonesia con alcune agenzie viaggi, visti i prezzi abbiamo deciso di provare in autonomia cercando di restare in un minor budget, ma senza successo dato che le nostre settimane combaciavano con l'alta stagione di quelle destinazioni. Flavia ha così proposto una quarta meta, la Riviera Maya in Messico. Lì la nostra estate era teoricamente la loro bassa stagione. Nonostante non convincesse tantissimo nessuno di noi quattro, avevamo comunque iniziato ad informarci. Il periodo non pareva per niente quello più adatto e cercando su internet luglio e agosto erano e sono sconsigliati: caldi e afosi e con continue e intense piogge. Però, man mano che trovavamo nuove recensioni, quei luoghi ci affascinavano sempre di più e ci rendevamo conto che non proprio tutti erano concordi sull'impossibilità di visitarli nel periodo che avevamo prescelto. Certo, sulla carta non erano le settimane migliori, ma alla fine decidemmo comunque di correre il rischio, sperando anche in una botta di fortuna.


@momondo #OWTravelers #ADmomondo

La vacanza era quindi così strutturata: tre giorni in giro per lo stato dello Yucatán visitando in autonomia le rovine del popolo Maya a Uxmal, avventurandoci nei più caratteristici "cenotes" di Cuzamá e scoprendo le principali cittadine come la capitale Mérida e la caratteristica "città gialla" di Izamal; quindi trasferimento nello stato del Quintana Roo per visitare altre rovine Maya (la famosa Chichén Itzá e le suggestive Cobá e Tulum) e per concederci infine qualche giorno di relax in spiaggia, come Playa del Carmen, Cozumel, Cancun, Akumal, e soprattutto... l'isola di Isla Mujeres!

Il nostro racconto fotografico di quei fantastici giorni su Instagram - @fabiofelics

Come si vede dalla precedente raccolta di foto, il meteo ci è stato quasi sempre favorevole. Qualche temporale pomeridiano c'è stato, ma niente di insopportabile se non qualche nuvola. Appunto... "Messico e nuvole", come cita una famosa canzone!

E' stato proprio negli ultimi giorni di vacanza, sulla spiaggia di Playa Norte a Isla Mujeres, , che una ragazza italiana ci propose di nuotare con gli squali balena. Avevamo letto online di questa possibile escursione, ma in realtà l'avevamo scartata sul nascere: per prima cosa pareva esser necessario il brevetto per le immersioni subacquee e poi... bé, non avevamo proprio tutto questo coraggio e questa voglia di provare questa esperienza! Invece l'opportunità improvvisa che ci viene data è proprio quella di trascorrere un'intera mattinata in barca alla ricerca degli squali balena, solo con pinne, occhiali e boccaglio e senza necessità di brevetti particolari, se non la sola capacità di nuotare e la giusta dose di adrenalina.

La cosa inizialmente ci era sembrata un po' una fregatura, ma la possibilità di fare l'escursione con una simpatica famiglia fiorentina conosciuta in spiaggia ci aveva incoraggiato. Dopo esserci accertati dell'inoffensività di questo enorme pesce, abbiamo così deciso di far parte anche noi della allegra flotta. Ecco il racconto di quelle ore.



Per la mattina seguente il ritrovo è direttamente al porto. L'equipaggio è  formato da noi quatto, la famiglia fiorentina, la ragazza della spiaggia, il comandate Willy ed un ragazzo messicano del quale non ricordo il nome (dai lunghi e ricci capelli e che per comodità nel post chiamerò ricciolino) .


Dopo qualche ora di navigazione nel mare aperto dell'Oceano Atlantico, arriviamo nella zona X, dove i branchi di squali balena stazionano alla ricerca di cibo. Lo so, sembra strano, ma questi grossi animali (che tra l'altro hanno un'apertura davvero esagerata della bocca) si nutrono principalmente di plancton o di altri piccoli pesciolini, incamerando grandi quantità di acqua e filtrandola grazie a particolari setacci delle branchie. Ed è proprio in questi mari che trovano le condizioni ideali per la loro alimentazione, proprio per la maggior concentrazione di plancton nell'acqua.

Scorgiamo presto in lontananza, diritto davanti a noi, altre barchette simili alla nostra disposte a cerchio e tanta gente in mare: stanno osservando alcuni esemplari che nuotano a pochi metri di profondità! La ragazza ci spiega velocemente come dobbiamo comportarci: si entra in acqua due per volta seguendo rigorosamente il ricciolino, si resta in acqua pochi minuti (senza assolutamente toccare gli squali balena, anche se come si vede nel video, vediamo altre persone farlo... secondo noi infastidendo solo gli animali) e poi si da il cambio agli altri componenti dell'equipaggio. Nella fretta i primi che indica per entrare in acqua siamo io e Paola, che ci posizioniamo sul bordo e, senza pensarci su molto, al suo via ci buttiamo in acqua con videocamera alla mano. E presto ecco apparire di fronte ai nostri occhi un grosso ma docile squaletto che ci passa a pochi metri senza neanche degnarci di uno sguardo. Ci diamo il cambio spesso con gli altri e tutti abbiamo avuto così la possibilità di veder da vicino questi enormi ma delicati animali. Godetevi il video (link You Tube)!





Un'esperienza davvero fantastica! Siamo tornati sull'isola gasati ed entusiasti: soddisfazione a mille per aver avuto il coraggio di buttarci in questa avventurosa escursione che consigliamo davvero a tutti!