Laus Half Marathon - Bene, ma non benissimo...


Così come l'ultima volta, torno a scrivere sul blog dopo aver corso una gara di 10 km, la Alpin Cup di Sesto San Giovanni. Ma con questo post faccio un passo indietro...




Infatti, come accennavo nell'ultimo mio post, domenica 28 ottobre ho partecipato alla Laus Half Marathon: se da una parte doveva esser una sorta di gara-allenamento in ottica della Milano21 Half Marathon di fine novembre, dall'altra volevo far  comunque bene dato che posso tranquillamente considerarmi "di casa" e dato che proprio a Lodi l'anno scorso debuttai nelle gare di running!


Tanti amici sapevano della mia partecipazione alla mezza maratona di Lodi 2019 e ricevere così tanti incitamenti mi ha fatto davvero piacere. Viste le pessime previsioni meteo per quel giorno, avevo immaginato che fare davvero bene non sarebbe stato per niente facile. Così a chi mi chiedeva quanto volessi impiegarci rispondevo che l'intenzione era restare sotto l'ora e 25 minuti, quindi con una media di 4 minuti al chilometro (per chi non mastica tanto di running, min/km è il modo più comune di misurare la velocità nella corsa a piedi), ma cercando di mantenere una velocità leggermente superiore per capire quale fosse il mio limite.

Alla mattina della gara, come era stato per la scorsa edizione, l'appuntamento con i compagni di squadra dei Runner's Park di San Colombano è stato sotto i portici di Piazza della Vittoria, dove erano già allestiti il traguardo ed il palco delle premiazioni. Oltre agli amici Andrea (per tutti Zazza) e Francesco (per tutti Paiu), mi piace ricordare che ci siamo ritrovati di nuovo a partecipare alla stessa manifestazione io ed i miei due fratelloni, cosa successa davvero poche volte in questi anni di sport nonostante le decine di gare di ciascuno: Silvio era al suo debutto in una gara podistica, mentre Salvo era con l'amico Alberto (per tutti Cervo) in veste di accompagnatori di alcuni atleti disabili della ASD NO LIMITS ONLUS.





Alla partenza io e Silvio abbiamo guadagnato bene le posizioni e ci siamo trovati in griglia ad un passo dai top runners, dove ho riconosciuto un po' di amici lodigiani, tra cui Mario Casella, atleta davvero forte che ha corso con ottimi risultati su ogni distanza, dalla pista alle ultra-maratone (roba over 200 km, mica pizza e fichi!), e con ogni condizione meteo, quindi per lui avevo pronosticato ad occhi chiusi una super prestazione. Mi sarebbe piaciuto correre qualche km al suo fianco ma so che avrebbe impostato da subito un ritmo per me impensabile... meglio ritrovarsi all'arrivo! Prima dello sparo mi sono raccomandato più volte con mio fratello di non esagerare, una sparata eccessiva al primo km si ripercuote su tutta la gara! Come mi diceva Basilio i giorni prima: in griglia bisogna pensare a Dumbo e ripetersi continuamente "non partire forte, non partire forte, non partire forte...". E ciò ho fatto, fino alla partenza...






Dppo il primo km corso forse un po' troppo veloce per le mie capacità, credevo di esser riuscito ad assestare la mia velocità intorno ai 3 min e 55 secondi, anche perché i chilometri parevano scorrere facilmente nonostante il cielo nel frattempo avesse deciso di scaraventare sulla gara un vero e proprio diluvio. Ma passato al decimo km con un tempo di circa 38 minuti e 15-20 secondi (e quindi con una media ben sotto i 3 min e 50 secondi al km), mi sono reso conto di aver forse un tantino esagerato. Ed è stato più o meno in questo punto che qualcuno da lontano mi ha riconosciuto incitandomi con un "Vai Fabio" e, anche se a primo impatto non avevo ben riconosciuto la voce, la cosa mi ha rincuorato molto... grazie Sergio!







Corsi i primi chilometri cittadini, circondati da spettatori più o meno interessati dalla manifestazione, dall'undicesimo chilometro iniziava infatti la parte di gara più ostica, mentalmente e non solo: si usciva in estrema solitudine da Lodi in direzione Montanaso Lombardo su una pista ciclabile semidistrutta dalle radici degli alberi ed in vari tratti anche allagata dal nubifragio in corso. Ricordo che con qualche difficoltà cercavo di mantenere costante il ritmo e contemporaneamente di concentrarmi sulla respirazione per recuperare più possibile energie: sapevo infatti esserci intorno al 14esimo km un famigerato "strappetto" per entrare in Montanaso, che avrebbe potuto segnare la mia prestazione... e così temo che sia stato. Da quel punto in poi riuscire a stare sotto i 4 minuti al chilometro era un'impresa! Non mi sono abbattuto e ho cercato di salvare il salvabile per non andare alla deriva... Intanto si tornava in direzione Lodi, dove è stato davvero utile l'incitamento dei giovani africani dell'ultimo ristoro e quello del compagno di squadra Maurizio, che ringrazio tanto perché dopo aver corso la 8 km non competitiva aveva deciso di allungare la corsa venendo sul percorso della mezza a vederci passare ed incitare nel finale.



Negli ultimi km ho avuto la conferma che di forze non ne avevo proprio più. Nel finale mi hanno infatti superato due atleti che ho provato a prendere per un po' come riferimento ma che presto ho dovuto abbandonare e mentre loro erano letteralmente in progressione, io cedevo lentamente: in poche centinaia di metri mi hanno dato quasi 30 secondi di distacco, il che è tutto dire! Mi piace ricordare anche l'arrivo di questa mezza maratona, le ultime decine di metri, che in generale si corrono sempre sulle ali delle emozioni, ma personalmente a maggior ragione a Lodi: transennati tra la folla della centralissima Viale Vittorio Emanuele II diretti verso il traguardo di Piazza della Vittoria, sentire il tifo della mia Paoletta, mia cognata Susy e mio cugino Silvestro sono stati un caldo abbraccio in una giornata così difficile!










Alla fine ho chiusa la mia gara con un buon tempo di un'ora, 23 minuti e 12 secondi (real time 01:23:08), che mi ha permesso di arrivare 40° assoluto su poco meno di un migliaio di persone e, tolti i primi dieci classificati, sesto della mia categoria di età, alla velocità media di circa 3 minuti e 55 secondi al chilometro.

Ok, è vero che non è stato un vero e proprio cedimento, ma quando ci sono ben 10 secondi di differenza tra la velocità media della prima parte di gara e della seconda, vuol dire che comunque qualcosa non è andato per il verso giusto! Ma mi piace essere sempre positivo e, oltre ad essere super soddisfatto della mia gestione alimentare pre-gara (io e la nutrizione non andiamo tanto d'accordo...), penso che sia andata benissimo così: vero allenamento di poche settimane, condizioni meteo difficili, percorso non proprio velocissimo, poca esperienza in questo tipo di gare... Doveva esser un test per capire cosa avrei potuto osare alla Milano21 Half Marathon del 25 novembre e ho capito che l'ambizioso obiettivo di un'ora e 20 minuti forse non è ancora alla mia portata.

Grande è stata la prestazione anche degli amici Zazza e Paiu e di mio fratello Silvio (chapeau, superati per la prima volta i 20 km di corsa solo per prova la settimana precedente). Salvo ha aiutato Stefano della ASD NO LIMITS ONLUS a terminare la gara con un super tempo e hanno già messo nel mirino una maratona! Maiuscola è stata infine la prestazione dell'amico Mario (che come avevo pronosticato è stato il primo lodigiano classificandosi 23° assoluto e 2° di categoria con un tempo di un'ora, 18 minuti e qualche manciata di secondi) e di Elena dei Runner's Park, che con un'ora e 27 minuti (a pochi secondi dal suo PB nella mezza) si è classificata come 9° donna assoluta, 2° di categoria e prima lodigiana.







Nel prossimo post parlerò invece della mia ultima gara, la Alpin Cup Milano Parco Nord citata inizialmente, dove ho testato la gamba in vista della gara di domenica 25 novembre!